Successivamente alla prima guerra mondiale, vi fu una svolta radicale nel mondo del design, dove Gerrit Rietveld, ai tempi giovane falegname di Utrecht, ne uscì protagonista.
In particolare con la sua Red & Blue Chair, il concetto di poltrona venne semplificato attraverso essenziali travetti e superfici piane, evocando palesemente Mondrian, sia da un punto di vista costruttivo che cromatico. La sedia, formata da strutture nere, piani di taglio gialli, seduta blu e schienale rosso, sembrava quasi un intreccio di rette e piani, una sorta di astratta struttura flottante nello spazio, che rispettava allo stesso tempo il rigore concettuale del movimento d’avanguardia De Stijl.
Pur non essendo una seduta particolarmente comoda, il futuro era finalmente volto verso il progresso.
Red & Blue Chair, Gerrit Rietveld, 1919